SULLA QUESTIONE CONCESSORIA EVITARE INTERVENTI LEGISLATIVI IMPROVVISATI E FRETTOLOSI CHE RISCHIANO DI NON RISOLVERE ALCUN PROBLEMA E DI AGGIUNGERE CONFUSIONE A CONFUSIONE

Set
10
2021
“Sarebbe un grave errore inserire nella legge annuale sulla concorrenza la questione delle concessioni demaniali marittime: un inaccettabile “colpo di mano””
sib

Abbiamo avuto notizia, da ambienti parlamentari e di Governo, che la Presidenza del Consiglio dei ministri intenderebbe inserire anche la questione delle concessioni demaniali marittime nel Disegno di legge annuale sulla concorrenza in corso di elaborazione e che dovrebbe andare a breve nel Consiglio dei Ministri per poi essere esaminata ed approvata dal Parlamento.

Se questa notizia fosse fondata sarebbe un grave errore perché è ancora pendente e non conclusa una intensa e seria interlocuzione fra i nostri Uffici ministeriali preposti e quelli della Commissione europea sulla validità ed efficacia della vigente normativa di riforma della materia contenuta nella legge nr.145/2018.

A ciò si aggiunga che si è in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato in Adunanza plenaria sui contenziosi riguardanti la sua applicazione e che potrebbe fornire utili e importanti indicazioni in punto di diritto.

Ma soprattutto si avrebbe una clamorosa smentita di quanto sin qui operato e dichiarato dal Governo: dalla difesa della legge nr. 145/2018 nella lettera di risposta alla Commissione europea al rifiuto del Governo e segnatamente del Presidente Draghi di inserire la questione delle concessioni demaniali marittime nel PNRR così come chiesto incautamente ad aprile dal Vice Commissario europeo Dombrovskis.

A conferma di ciò, il testo del PNRR adottato dal Governo e dal Parlamento italiano e approvato dalla Commissione e dal Consiglio Europeo non contiene alcun riferimento alle concessioni demaniali marittime e all’applicazione della cd Bolkestein sulle nostre spiagge.

Per non citare le ripetute assicurazioni del Ministro Garavaglia che qualsiasi soluzione sarà illustrata e concordata con le organizzazioni di categoria prima ancora che con gli Uffici della Commissione Europea.

In definitiva sarebbe un “colpo di mano” sbagliato, inaccettabile e intollerabile.

Ci auguriamo e ci aspettiamo che ciò non avvenga.