LA DISCIPLINA DELLE CONCESSIONI DEMANIALI NON È COMPITO DEI GIUDICI MA DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO

Ott
15
2021
"Non si confondano le concessioni nelle quali prevale il fattore lavoro come quelle balneari con le concessioni incentrate sui capitali come quelle autostradali"
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Interessante e ricco di contributi scientifici, raffinati e di pregio, il convegno giuridico sulle concessioni demaniali promosso dalle Università abruzzesi di Pescara e Teramo.

In tale sede abbiamo sottolineato la validità ed efficacia della legge 145/2018 di riforma del settore erroneamente considerata solo per il differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime trascurando le importanti e articolate disposizioni che prescrivono una riforma organica della materia.

I gravi ritardi del Governo che non ha emanato il prescritto DPCM di avvio della riforma ha determinato una situazione di confusione fra gli operatori amministrativi e del diritto nonché rischi di conflitto con la Commissione Europea. Non può certamente ricadere sui balneari il prezzo per tale inerzia delle Istituzioni.

Abbiamo quindi evidenziato che per la giurisprudenza sia costituzionale che comunitaria nel caso in cui deriverebbero conseguenze penali (v. Art. 1161 del CDN) dall'eventuale disapplicazione di una norma nazionale in favore di quella europea la competenza a siffatta valutazione non spetta alla Pubblica Amministrazione e neppure ai giudici ordinari come sono quelli dei Tar e del Consiglio di Stato (sentenza Corte costituzionale nr. 28 del 28 gennaio 2010).

Abbiamo inoltre chiarito che la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 14 luglio 2016, cd Promoimpresa, riserva ai giudici nazionali la verifica della esistenza o meno della "scarsità della risorsa" condizione per il sorgere dell'obbligo di una valutazione comparativa alla scadenza delle concessioni. I giudici che non effettuano siffatta verifica, dandola per scontata, disattendono le indicazioni proprio della Corte di giustizia.

Hanno partecipato, fra gli altri, il Presidente del Tar di Pescara Paolo Passoni, il Viceprocuratore generale della Corte dei Conti Massimo Perin e i professori Diego De Carolis dell'Università di Teramo e Giampiero Di Pinto dell'Università di Pescara. Il convegno è stato autorevolmente presieduto dalla professoressa Rita Tranquilli Leali Rettore emerito dell'Università di Teramo.