La politica e la burocrazia rischiano di uccidere la balneazione italiana

Mag
12
2020
Stagione

Nella nuova versione della bozza del decreto legge non ci sarebbe la norma ripetutamente preannunciata dal ministro Franceschini per rimuovere gli ostacoli burocratici che ritardano l'applicazione della legge nr. 145/2018 che ha stabilito il differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime al 2033.

Se così fosse, sarebbe un segnale bruttissimo nei confronti delle nostre imprese. Un impegno solenne e ufficiale del ministro Franceschini che sarebbe clamorosamente disatteso. In assenza di garanzie sulla continuità aziendale è di tutta evidenza che non ci sarebbero le condizioni per l'apertura degli stabilimenti balneari.

Ancora una volta sono andate deluse anche le aspettative dei pertinenziali: quelle poche centinaia di concessionari con canoni ingiusti e insopportabili che rischiano di perdere le proprie aziende a causa delle procedure di decadenze.

A ciò si aggiungano le linee guida dell’Inail sulle nuove modalità di esercizio della balneazione che contengono disposizioni assai restrittive (dal distanziamento delle attrezzature alla schedatura della clientela; dall’inibizione dei giochi per bambini al divieto dell’uso delle piscine; ecc.) che impedirebbero la balneazione nel 70% della costa italiana.

Non si potrebbe di fatto esercitare la balneazione in tutte quelle spiagge che hanno una limitata profondità e ampiezza.

Sono a rischio le località più rinomate e prestigiose della costa italiana (dalla Liguria al Salento; dalla penisola Sorrentina alla Sardegna; da Portofino a Capri; ecc.).

Sembrerebbe che queste prescrizioni dell’Inail siano puramente indicative e non vincolanti, tanto che le Regioni, contemporaneamente, stanno emanando disposizioni altrettanto efficaci ma più praticabili. Ci aspettiamo dal Governo e dalle Regioni un immediato contributo di buon senso e di doverosa chiarezza.

In questo momento storico è utile ricordare a tutti che la spiaggia e il mare costituiscono, da sempre, luoghi di salubrità fisica e psichica.

Gli imprenditori balneari italiani sono pronti a continuare la tradizione plurisecolare che ha reso la balneazione attrezzata italiana famosa nel mondo. Ci auguriamo che siano messi nella condizione di poterlo continuare a fare.