Comunicato a tutte le forze parlamentari lo stato di agitazione dei balneari

Gen
23
2020
La perdurante inerzia governativa sta alimentando la paralisi e la confusione amministrativa nell’applicazione della nuova durata con il rischio concreto dell’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea
stato agitzione

Abbiamo comunicato ai Capigruppo di tutte le forze politiche di Camera e Senato nonché ai componenti delle Commissioni parlamentari turismo di entrambi i Rami del Parlamento, la lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai Ministri Dario Franceschini e Paola De Micheli sulla drammatica situazione in cui versa la balneazione attrezzata italiana.

È opportuno che tutti siano consapevoli dello stato di preoccupazione e di mobilitazione della categoria proclamato nella riunione del Consiglio Direttivo della scorsa settimana e che siano messi a conoscenza che per la prossima stagione estiva, se non dovessero giungere immediatamente atti significativi da parte del Governo, potrebbero essere in pericolo non solo i servizi di spiaggia ma, soprattutto, l’immagine turistica dell’Italia.

Da mesi abbiamo chiesto al Governo, inutilmente, l’emissione della Circolare Applicativa relativa alla legge n. 145/2018 e il previsto DPCM per la riforma del settore in quanto, tra l’altro, presupposto indispensabile per rafforzare l’estensione della durata delle concessioni.

La perdurante inerzia governativa sta alimentando la paralisi e la confusione amministrativa nell’applicazione della nuova durata.

Infatti non solo sono ancora molti i Comuni che non stanno applicando la nuova durata delle concessioni demaniali ma, addirittura, alcuni che l’avevano già disposta, stanno avviando le procedure del suo annullamento in autotutela.

A ciò si aggiunga, nel caso di ulteriore ingiustificato ritardo nella emanazione del DPCM, il rischio concreto dell’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.

Abbiamo, quindi, chiesto a tutte le forze politiche di attivarsi per un intervento urgente del Governo.