Una burocrazia cieca e distante dalle esigenze delle imprese principale ostacolo allo sviluppo del paese

Dic
22
2019
Sib 1

Anche i balneari aderenti al SIB-Confcommercio presenti oggi, insieme al presidente SIB Lecce, Alfredo Prete, al blocco stradale organizzato nei pressi di Otranto e al quale hanno partecipato sindaci e amministratori locali del Salento per richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica su una burocrazia che impoverisce il territorio e si presenta come il principale ostacolo per il suo sviluppo. E’ emblematico il caso dei pontili galleggianti, (quindi un’opera pubblica!), posti all’interno del porto di Otranto che, per la Soprintendenza di Lecce, dovrebbero essere posizionati d’estate e tolti in autunno con la paradossale conseguenza che le barche ivi ormeggiate potrebbero stazionare solo durante la bella stagione e in autunno doversi trasferire nei porti albanesi o greci! Nel Salento e in diversi territori anche le aziende balneari sono ancora costrette a smontare gli impianti a causa di provvedimenti amministrativi, (in particolare delle Soprintendenze), illogici e contraddittori. Al fine di superare questi ostacoli amministrativi e l’incertezza giurisprudenziale il Parlamento, con la scorsa Legge di Stabilità, ha disposto che “i titolari delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo e dei punti di approdo …., possono mantenere installati i predetti manufatti fino al 31 dicembre 2020, nelle more del riordino della materia…”(art. 1 comma 246 della legge 30 dicembre 2018 nr. 145). Sta di fatto che questa disposizione normativa (come, del resto, anche quella che dispone il differimento di quindici anni della scadenza delle concessioni), viene disattesa e sostanzialmente disapplicata da alcuni Uffici amministrativi e da qualche Autorità giudiziaria nonostante la lettera e l’inequivocabile sua “ratio” di evitare lo smontaggio autunnale delle attrezzature turistico balneari al fine di favorire la destagionalizzazione dell’attività e di abbattere i costi d’impresa. E’ urgente, pertanto, un intervento chiarificatore del Governo e del Parlamento per rendere effettivo e cogente quanto già disposto, in proposito, dalla legge nr. 145\2018.