Sui contenuti del DPCM diffusi dal il Sole24ore: positivo l'obbiettivo di consolidare i quindici anni ma sembra che siamo ancora lontani dallo scongiurare la pubblica evidenza delle aziende esistenti

Lug
24
2019

L'anticipazione giornalistica del contenuto del DPCM ci ha sorpreso stante l'alone di riservatezza che ha circondato, sinora, l'elaborazione di questo primo passo della riforma del settore. Amareggia che i contenuti siano stati resi noti alla stampa prima ancora che alle Organizzazioni sindacali di categoria che, magari, avrebbero potuto fornire suggerimenti utili.
Nel merito, con riserva di una valutazione nel momento in cui sarà reso noto il testo definitivo, riteniamo lodevole il tentativo di evitare la procedura di infrazione da parte della Commissione europea alla Legge di Stabilità al fine di consolidare il risultato positivo del differimento di quindici anni della scadenza delle concessioni demaniali marittime.
A tal proposito riteniamo utile l'acquisizione sul testo del DPCM anche del parere del Consiglio di Stato per paralizzare eventuali incaute iniziative giudiziarie e per tranquillizzare qualche titubante funzionario comunale.
Purtroppo non possiamo non constatare la lontananza dei contenuti, così come illustrati dalla stampa, dall'obiettivo politico ripetutamente da tutti dichiarato di evitare completamente procedure di pubblica evidenza comunque denominate.
Pertanto è opportuno sottolineare che, se nell'immediato è condivisibile l'impegno per rendere effettivo e giuridicamente inattaccabile il differimento di quindici anni della scadenza delle nostre concessioni, nel contempo non possiamo non ribadire che restiamo fermamente contrari alla messa a gara delle nostre aziende e, quindi, ribadiamo che l’obiettivo finale è e resta la disapplicazione della Bolkestein al settore della balneazione.