PUBBLICHIAMO LA LETTERA INVIATA AL MINISTRO GIOVANNI TRIA - ECONOMIA E FINANZE

Nov
14
2018
Richiesta di incontro sul programma del Governo di dismissione del patrimonio pubblico – demanio marittimo - sdemanializzazione
tria

La presente Organizzazione maggiormente rappresentativa delle 30.000 imprese balneari del nostro Paese, con la presente chiede  un incontro con la S.V. per approfondire la tematica di cui all’oggetto.
Il Governo, nel Documento programmatico di bilancio, al fine di accelerare la riduzione del rapporto debito/PIL ha posto “l’obbiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico” così come ribadito da ultimo nella Sua lettera alla Commissione Europea MEF – SegrMin – Ris nr. 75 del 13.11.2018.
A tal proposito si fa presente che la linea demaniale marittima italiana risale nella migliore delle ipotesi agli anni trenta del ‘900 e in molti casi anche alla fine dell’800 per cui le notevoli trasformazioni urbanistiche e le modificazioni fisiche dovute anche al fenomeno erosivo, nel frattempo intervenute, rendono non più differibile una sua revisione.
L’articolo 7 commi 9-septiesdecies e 9-duodevicies del decreto legge 19 giugno 2015 n. 79 convertito dalla legge 6 agosto 2015 n. 125 ha tentato di dare impulso alla revisione della linea demaniale demandando alle Regioni l’elaborazione e la proposta ai Ministeri competenti.
Purtroppo, questa norma non ha sortito gli effetti sperati (infatti il termine dei quattro mesi è inutilmente spirato) per via dei riferimenti normativi agli artt. 32 e 35 del Codice della Navigazione.
Infatti queste norme di un Codice varato nel 1942 non sono utili per un più generale ridisegno della linea demaniale alla luce delle trasformazioni intervenute nell’ultimo secolo.
E’ necessario dare una interpretazione autentica delle aree che hanno perso l’idoneità ai pubblici usi del mare ricomprendendovi tutti quei manufatti che hanno determinato una irreversibile trasformazione dell’area interessata che, quindi di fatto, non rivestono più le caratteristiche della demanialità garantendo agli attuali possessori (che, tra l’altro, nella quasi totalità dei casi sono anche i proprietari degli immobili costruiti) il diritto di opzione nell’acquisto della sottostante area di sedime.
A tal fine si chiede un incontro con la S.V. per un approfondimento della questione.
Restiamo fiduciosi nell’accoglimento della presente richiesta.
Cordiali saluti.

Il Presidente
Antonio Capacchione