IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUGLI EMENDAMENTI ALLA CD LEGGE DI STABILITA’ A.S. 981

Dic
15
2018

Nella seduta di ieri della V Commissione del Senato, che sta esaminando la cd Legge di Stabilità è iniziato l’esame dei circa 3300 emendamenti: la votazione sugli stessi potrà avere luogo a partire da oggi pomeriggio o da domani mattina.
Nel contempo l’aula del Senato ha in calendario l’esame di questo atto legislativo dal successivo martedì 18 dicembre mentre il voto finale è stato fissato entro giovedì 20 dicembre.
Come è noto su questo provvedimento di legge sono stati presentati numerosi emendamenti da noi proposti o caldeggiati.
Due in modo particolare:
1) quello che allunga la durata delle concessioni da trenta a cinquanta anni ( nn.rr. 1.158 Gasparri ed altri di FI e 1.2624 Iannone ed altri di FdI; 
2) l’altro che allunga la durata da 15 a 25 anni (nn.rr. 1.2105 Romeo ed altri della Lega; 1.2106 e 1.2107 Gasparri ed altri di FI nonché 1.2108 Biti del PD. 
Anche se sono diversi, sia come numerazione che come presentatori, hanno un identico contenuto. Per comodità il primo si potrebbe chiamare “Gasparri” e il secondo “Centinaio” e questo indipendentemente da chi lo ha redatto, caldeggiato e presentato. O se si vuole “quelli da 30\50 e quelli da 15\25”.
Sull’allungamento da 15 a 25 anni ce né un altro portante il nr. 1.157 Gasparri ed altri.
Il Gruppo di FdI, che non ha ritenuto di accogliere il nostro invito a presentare oltre a quello da 30 a 50 anni (Gasparri o Fidanza) anche quello da 15 a 25 anni (Centinaio) ha presentato meritoriamente anche altri emendamenti nell’interesse della categoria e più precisamente:
nr. 1.2626 sulla qualificazione di opere amovibili per evitare l’incameramento;
nr. 1.2627 sull’indennizzo;
nr. 1.2628 sull’attribuzione di quota parte dei canoni alle regioni e ai comuni;
nr. 1.2629 sulla sospensione dello smontaggio degli impianti balneari a fine stagione.
Tutti a firma dei senatori Iannone e Marsilio di FdI.
C’è infine l’emendamento presentato nr. 1.181 Damiani ed altri FI che riduce il pagamento della TARI.
Se questi emendamenti venissero approvati entrerebbero in vigore già prima della fine dell’anno!
Ora, a partire da oggi pomeriggio al più tardi da domani mattina prima i senatori della V Commissione e poi l’aula del Senato spetta approvare o respingere le proposte normative che sono state presentate.
I Senatori sono chiamati, su ognuno degli emendamenti proposti, a dire un “si”, un “si con modifiche” o un “no”. 
Insomma, con il loro voto, devono dire se sono d’accordo o meno sull’allungamento della durata delle concessioni, e sulle altre questioni oggetto degli emendamenti.
Spetta a loro valutare quello che politicamente o tecnicamente sia più perseguibile: se quello 15\25 Centinaio o quello 30\50 Gasparri.
A noi spetta solo quello di chiedere che li approvino. Sia l’uno che l’altro costituirebbero per noi quella “messa in sicurezza temporale del settore” che da tempo stiamo invocando accoratamente.
Come più volte ribadito, la Politica, tutta, sappia che sulla “questione balneare” è arrivato il tempo che si parli solo ed esclusivamente con la voce delle leggi.
Invitiamo tutte le organizzazioni territoriali, tutti gli associati e tutti i balneari ad attivarsi verso i Senatori del proprio territorio (con incontri, telefonate, email, ecc.) per invitarli a fare il proprio dovere verso la categoria e il Paese.
Prioritariamente l’attività di sensibilizzazione va fatta nei confronti di quelle forze politiche e parlamentari che non hanno inteso presentare e condividere gli emendamenti proposti a tutela del settore.
Siamo certi che tutti i balneari italiani, a qualsiasi sigla sindacale appartengano, e qualunque sia la loro opinione e convinzione, sono ansiosi che queste norme siano subito approvate.
I balneari italiani, tutti, sappiano che questo è il momento non dell’attesa passiva ma dell’azione anche personale. 
Non c’è più tempo da perdere. Dopo potrebbe essere troppo tardi.
Si abbandonino puerili rivalità e irresponsabili divisioni e si spinga tutti per far votare gli emendamenti che riguardano la nostra stessa sopravvivenza.
Il Presidente
Antonio Capacchione