IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUGLI EMENDAMENTI

Nov
11
2018

Sono stati presentati diversi emendamenti che riguardano il nostro settore all’A.S. n. 886 cd Decreto fiscale, in discussione al Senato e da varare necessariamente entro il 22 dicembre 2018 per cui se approvati entrano in vigore, subito, prima di Natale!
Si tratta di 22 emendamenti che, tranne il 25.0.18 Montani ed altri, recepiscono quanto da noi proposto (le dieci proposte sono diventate 21 perché alcune di queste sono state presentate identiche su diversi articoli).
In particolare gli emendamenti riguardano:
1. il riconoscimento delle imprese balneari italiane quale “elemento del patrimonio storico culturale e del tessuto sociale dello Stato italiana” ai fini della loro esclusione dalla Bolkestein ex art. 2 del Dlgs, nr. 59\2010 così come chiarito dal Consiglio di Stato con la sentenza nr. 5157 del 3 settembre 2018 (nnrr. 20.0.60 Martelli, 25.0.36 Gasparri ed altri e 25.0.37 Marsilio ed altri);
2. l’assegnazione, comunque, alle concessioni vigenti di una durata variabile da trenta a cinquanta anni in riferimento a diverse fattispecie e in aderenza a quanto indicato dalla sentenza della CGUE del 14 luglio 2016 Promoimpresa (nnr. 25.0.18 Montani ed altri e 25.0.35 Mallegni ed altri);
3. il riconoscimento, alla scadenza delle concessioni, di un indennizzo pari al valore commerciale dell’azienda balneare come chiarito dalla CGUE con la sentenza del 28 giugno 2016 C-375/14, Laezza sulla contrarietà al Trattato europeo artt. 49 e 56 di una confisca senza indennizzo in danno di un concessionario (nr. 26.0.1 Damiani ed altri);
4. la riapertura della definizione del contenzioso per i canoni pertinenziali ex lege nr. 147\2013 estendendolo anche a quello amministrativo, non giurisdizionale mediante il pagamento del 30 % delle somme dovute e con la sospensione dei provvedimenti sanzionatori nel caso di mancato pagamento (nnrr.20.0.54,Martelli, 25.0.11 Marsilio e 26.0.2 Gasparri ed altri);
5. la sdemanializzazione delle aree che hanno peso le caratteristiche della demanialità e la loro cessione con diritto di opzione al concessionario ex articolo 3, commi 3 e 3 bis del decreto legge 25 settembre 2001 n. 351 convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001 n. 410 (nnrr.20.0.61 Martelli, 25.0.27  Marsilio e26.0.5 Mallegni ed altri) ;
6. la sospensione dello smontaggio delle strutture fino al 31 dicembre 2020 per favorire la destagionalizzazione nelle more del riordino della materia (nr. 26.0.4 Gasparri ed altri);
7. una definizione unica valevole per l’intero territorio italiano del concetto di facile e difficile rimozione, estendendo quanto previsto dalle Regioni Toscana e Liguria (nr. 26.0.3 Gasparri ed altri);
8. l’eliminazione del “salvo conguaglio” ancora presente nei nostri titoli concessori escludendo in tal modo il rischio di contenzioso (nnrr. 25.0.28 Marsilio ed altri e 26.0.6 Damiani ed altri);
9. l’applicazione dell’aliquota IVA al 10% prevista per le imprese ricettive anche a quelle balneari (nnrr. 20.0.53 Martelli, 25.0.38 Marsilio e 26.0.7 Damiani ed altri);
10. la modifica del calcolo della TARI prevedendo una riduzione della tariffa per la stagionalità rapportandola al periodo di effettiva produzione di rifiuti e non applicandola all’intera superficie concessa (nnrr. 25.0.8 Damiani ed altri, 25.0.9 Damiani ed altri e 25.0.10 Marsilio).
Ringraziamo i Senatori proponenti che anche questa volta non hanno voluto far mancare il loro impegno per la tutela di questo importante settore dell’economia del Paese da noi rappresentato.
Ci auguriamo che siano approvati dal Senato, ad iniziare dalla VI Commissione Finanze che comincerà ad esaminarli a partire da martedì 13 novembre aperti, come detto e come sempre, a valutare senza pregiudizio alcuno ogni altra diversa proposta migliorativa di quelle da noi suggerite.
Ma è ormai tempo che ogni Parlamentare si assuma le proprie responsabilità davanti alla categoria e al Paese: su ognuno degli emendamenti proposti adesso si tratta di dire un “si”, un “si con modifiche” o un “no”. Nient’altro che questo!
Alibi e pretesti sarebbero incomprensibili e inaccettabili.
Invitiamo tutte le organizzazioni territoriali, tutti gli associati e tutti i balneari ad attivarsi verso i Parlamentari del proprio territorio per invitarli a dare il proprio fattivo contributo per finalmente passare dopo otto anni, dal “cielo” delle vuote chiacchiere alla “terra” delle disposizioni normative.
Insomma, sulla “questione balneare” è arrivato il tempo che si parli solo con la voce dei fatti.
Qui ed ora.

Il Presidente - Antonio Capacchione