Legge Stabilità 2016 dichiarazioni Borgo mancato accoglimento emendementi in Senato 19 nov 2015

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Roma, 19 novembre 2015

EMENDAMENTI AL SENATO: UN BUCO NELL’ACQUA, MA NON CI ARRENDIAMO!

Ancora una volta nulla di fatto! La soluzione dei problemi portati all'attenzione del Governo e del Parlamento, attraverso specifici e precisi emendamenti alla Legge di Stabilità in discussione al Senato, si sono fermati in Commissione Bilancio sotto la mannaia della "non ammissibilità" e con l'escamotage del rinvio alla Camera dei Deputati che - a quanto pare - dovrebbe fare la parte del leone. E' certo che non ci arrenderemo e porteremo anche in quella sede, (magari selezionando un po' di più le proposte), tutta la necessità di trovare soluzioni che ridiano futuro alle imprese balneari, rilancino con forza il turismo balneare e restituiscano fiato a una economia dell'indotto che ormai langue da troppi anni.
Non possiamo, però, non rimarcare l'impressione - che ormai si può chiamare certezza, tali e tante sono state le disillusioni - che ci sia scarsa attenzione ad un settore che pure rappresenta una eccellenza italiana ed è un punto di forza del nostro turismo che, non dimentichiamolo, gioca un ruolo determinante nella crescita dell'economia del Paese. Ruolo che, forse, dovrà e potrà giocare sempre più alla luce della drammatica situazione internazionale colpita da un ignobile terrorismo che, proprio laddove c'è divertimento e ricettività, si accanisce con brutalità inimmaginabile.
Una scarsa attenzione che non si scalfisce nemmeno alla vigilia di una sentenza della Corte di Giustizia Europea che potrebbe annullare la proroga delle concessioni al 2020, buttando nel caos, da subito, imprese, comuni, regioni e tribunali, e che trova la sua cartina di tornasole nella mancata soluzione del problema dei canoni pertinenziali. Pare impossibile che il dramma di oltre 200 imprese e famiglie non riesca a smuovere la superficialità con la quale si affronta un problema così drammatico, tanto che nemmeno viene accolta la richiesta di un rinvio e di una moratoria degli atti amministrativi che, altrimenti, costringerebbe inevitabilmente sul lastrico tante piccole e medie imprese che non riescono a pagare canoni impossibili e tali riconosciuti da tutti, Governo compreso. Ancora una volta ci viene detto "non ce la facciamo" e si rinvia ad altri in un gioco dell'oca che, purtroppo, ha come "premio" il destino delle imprese e il dramma delle famiglie che ormai sono al limite della disperazione. Lo ribadiamo: ci rifiutiamo di credere che sia lo Stato, che sa e riconosce di applicare una legge sbagliata, ad affondare definitivamente imprese per non volere trovare una soluzione, anche minimale, che potrebbe intanto fermare la slavina che le travolge, in attesa di mettere a nuovo regime, più equilibrato, le regole del calcolo del canone demaniale.
E, per cortesia, invitiamo i soliti ‘semplificatori’ ad astenersi da considerazioni poco degne e che nulla hanno a che vedere con la realtà e la tragedia di queste persone. Potremmo magari suggerire - per fargli capire meglio di cosa si tratta - di incontrare qualcuno di questi imprenditori disperati. Forse la smetteranno di dire e scrivere banalità che, per chi le riceve, sanno tanto di ‘sciacallaggio’.

Riccardo Borgo
Presidente Sindacato Italiano Balneari