Estate 2020, balneari: a rischio le vacanze al mare

Mag
12
2020
capacchione

Se il testo del decreto legge non rimuoverà gli ostacoli burocratici che impediscono l’applicazione della legge 145/2018 (contiene il differimento delle concessioni al 2033) – come preannunciato da Franceschini – questa estate la maggior parte dei 30.000 stabilimenti balneari italiani rimarrà chiuso.

“Quest'anno non ci sarebbero le condizioni per l'apertura della balneazione attrezzata italiana in assenza di garanzie sulla continuità aziendale” lo ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio.

“È bene che si sappia che se la norma non c'è nel testo che verrà varato dal Governo – ha continuato Capacchione – le 30.000 imprese balneari quest’anno non saranno messe nelle condizioni di operare”.

Nella nuova versione del testo del prossimo decreto legge, infatti, non ci sarebbe la norma preannunciata dal ministro Dario Franceschini per rimuovere gli ostacoli burocratici che ritardano l'applicazione della legge n. 145/2018, la quale stabilisce il differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime al 2033.

“Se così fosse sarebbe un segnale bruttissimo nei confronti delle nostre imprese – ha concluso Capacchione. Un impegno solenne e ufficiale del ministro del Turismo che sarebbe stato, clamorosamente, disatteso. Né potrebbe essere giustificato il rinvio dell’inserimento della norma in sede di conversione del decreto legge perché si tratterebbe, nella migliore delle ipotesi, di arrivare a metà luglio. Troppo tardi. Il tempo è adesso”.