Appello alle Istituzioni dopo gli avvenimenti di questi giorni sulle spiagge italiane

Lug
13
2019
sib

A nostro avviso, c'è una lezione da trarre da quanto verificatosi in questi giorni sulle spiagge italiane. 
L'immediato ripristino, dopo poche ore, degli stabilimenti balneari distrutti da fenomeni metereologici estremi (dalla Romagna all'Abruzzo e dalla Sicilia al Veneto) è stato possibile per la voglia irrefrenabile di mettere in funzione la propria azienda ed assicurare immediatamente un servizio alla clientela; per la gara di solidarietà fra balneari che hanno fornito attrezzature  ai colleghi colpiti; per la generosa collaborazione financo della clientela, affinchè ci fosse l’immediato rimessione in pristino stato degli impianti distrutti. 
Anche in questa occasione, la balneazione attrezzata italiana, costituita da decine di migliaia di famiglie, che assicurano servizi importanti per il successo del turismo italiano, è stata unanimemente avvertita come un patrimonio del Paese. 
Ecco perché la salvaguardia e la tutela della balneazione attrezzata italiana dev’essere considerato un imperativo categorico per tutte le nostre Istituzioni  (a livello nazionale, regionale e comunale) e, come tale, richiedere un impegno unitario e corale da parte di tutti per evitare l’assurda sua “condanna a morte” a causa della cd Direttiva Bolkestein. 
Sulla “questione balneare”, dopo dieci anni e cinque governi di diversi colori politici, è davvero tempo di abbandonare polemiche strumentali o tentativi furbeschi di scaricare su altri le proprie responsabilità. 
Per cui insistiamo: è francamente intollerabile, inconcepibile e ingiustificabile che, a distanza di oltre sei mesi dalla sua entrata in vigore, vi siano ancora ritardi nell’applicazione della legge nr. 145 del 30 dicembre 2018, Legge di Stabilità, da tutti i partiti condivisa, che differisce di 15 anni la durata delle concessioni demaniali in essere.