SIB, FIBA e FEDERBALNEARI: il ministro Franceschini ribadisce l’intenzione del governo di rimuovere gli ostacoli che impediscono l’applicazione della legge 145/2018 in favore dei balneari

Mag
14
2020
mare 2020

Ieri sera il ministro Franceschini ha voluto con urgenza incontrare i rappresentanti del turismo per una succinta illustrazione delle misure varate poco prima dal Consiglio di ministri con il decreto legge cd Rilancio.

Fra queste misure, il Ministro Franceschini, ha citato anche la riconferma delle disposizioni della legge nr. 145/2018 riguardanti le concessioni demaniali marittime con una norma che sarebbe finalizzata a superare le difficoltà burocratiche per la sua applicazione.

Siamo intervenuti per evidenziare che se il testo della norma approvato è quello della bozza informale in circolazione nel pomeriggio il nostro fondato timore è che la lettera della disposizione varata tradisca la sua ratio: insomma sarebbe scritta male con il rischio di non funzionare come il Governo si augura.

Il Ministro ha ritenuto infondata la nostra preoccupazione e ribadito l’intenzione del Governo di rimuovere gli ostacoli che impediscono l’applicazione dei quindici anni alle aziende balneari.

Al di là della concreta efficacia della norma inserita nel decreto legge approvato ieri sera, è comunque positivo che il Governo non solo non intenda abrogare o modificare, in senso peggiorativo, la legge nr. 145/2018 ma anzi si adoperi per la sua applicazione.

Aspettiamo la ufficializzazione della norma per esprimere una valutazione compiuta e, se necessario, chiedere le opportune modifiche in sede di conversione del decreto legge che siamo certi verranno recepite.

Constatiamo, purtroppo, che nel provvedimento varato non c’è, ancora una volta ingiustificatamente e ingiustamente, alcuna norma che affronti la drammatica situazione dei cd pertinenziali.

Ribadiamo, infine, in merito alle cd linee guida emanate dal CTS e dall'INAIL sulle nuove modalità di esercizio della balneazione, che le stesse contengono disposizioni immotivatamente restrittive che impedirebbero la balneazione, sul 70 % della costa italiana.

È opportuno che, quindi, siffatte prescrizioni siano considerate dal Governo puramente indicative e non vincolanti permettendo alle Regioni di emanare disposizioni altrettanto efficaci ma più praticabili in quanto adeguate alle caratteristiche territoriali e alle concrete modalità di esercizio della balneazione attrezzata italiana.