Ipotesi emendamenti, urgenti e non più differibili, da inserire nel decreto legge 18 aprile 2019 nr. 32 Sblocca Cantieri

Mag
7
2019

Come è noto la Legge di Stabilità, che ha differito al 31.12.2033 la scadenza della vigenti concessioni demaniali marittime, non ha risolto le molteplici criticità in cui versa il settore: prima fra tutte quella riguardante i pertinenziali.
Né il percorso di riforma ivi disposto con l’emanazione di un DPCM (che, tra l’altro, doveva avvenire entro il 30 aprile scorso),  non avendo forza di legge, è idoneo a risolvere alcune di queste criticità.
Abbiamo, pertanto, invitato i Senatori di tutti gli schieramenti politici a sopperire a questa assenza con proposte integrative ed emendative al decreto legge 18 aprile 2019 nr. 32 A.S. 1248 sblocca cantieri, affinchè l’iter parlamentare di approvazione costituisca l’occasione per affrontare e risolvere alcune criticità della balneazione attrezzata italiana.
Come contributo a questa, a nostro avviso, doverosa integrazione parlamentare, abbiamo inviato ai Senatori alcune proposte di emendamenti, che si allegano, rimettendoci alle loro valutazioni. 
Abbiamo accompagnato tutte le proposte emendative con specifiche e, a nostro parere, solide motivazioni ed argomentazioni anche tecnico-giuridiche.
Per cui, fatto salvo un più generale riordino del settore, abbiamo chiesto: 

1. la sospensione del pagamento dei canoni OMI nonché delle procedure di decadenza e di revoca delle concessioni in presenza di un mancato pagamento dei canoni pertinenziali;

2. l’eliminazione del “salvo conguaglio” ancora presente nei nostri titoli concessori, escludendo in tal modo il rischio di contenzioso; 

3. un’unica definizione valevole per l’intero territorio italiano del concetto di facile e difficile rimozione, estendendo quanto previsto dalle Regioni Toscana e Liguria;

4. la modifica dell’art. 49 del Codice della Navigazione con un’interpretazione autentica del momento in cui si ha la devoluzione delle opere e cioè al suo effettivo spirare e stabilendo che lo stesso possa avvenire solo riconoscendo un indennizzo come chiarito dalla CGUE con la sentenza del 28 giugno 2016 C-375/14, Laezza sulla contrarietà al Trattato europeo artt. 49 e 56 di una confisca senza indennizzo in danno di un concessionario;

5. la sdemanializzazione delle aree che hanno perso le caratteristiche della demanialità e la loro cessione con diritto di opzione al concessionario ex articolo 3 commi 3 e 3 bis del decreto legge 25 settembre 2001 n. 351 convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001 n. 410;

6. l’applicazione, anche a quelle balneari, dell’aliquota IVA al 10% prevista per le imprese ricettive.

E’ ora necessario sensibilizzare i Parlamentari affinchè queste proposte, o altre di analogo spessore, vengano approvate a tutela di una categoria che merita l’attenzione e il rispetto che finora le è stato ingiustamente negato.

Il Presidente 
Antonio Capacchione