Il SIB incontra gli imprenditori balneari. In tour per l’Italia: Vieste (Foggia)

Mar
11
2019
Capacchione: il peso fiscale sulle aziende balneari minaccia la stabilità del settore e costituisce un serio svantaggio competitivo nel mercato internazionale delle vacanze

Nell'assemblea degli imprenditori balneari del Gargano, che si è svolta oggi a Vieste, il presidente nazionale S.I.B./FIPE-Confcommercio, Antonio Capacchione, ha esordito evidenziando che quanto avvenuto a Vieste costituisce un esempio paradigmatico di un possibile sviluppo per l'intero Mezzogiorno.
Un Paese poverissimo del Gargano che è diventato, nel volgere di alcuni decenni, una delle Capitali del turismo pugliese ed italiano con 250.000 arrivi e due milioni di presenze, solo lo scorso anno.
Tutto questo è stato possibile grazie alla balneazione attrezzata che, valorizzando le bellezze naturali, ha permesso a un intero territorio di superare ataviche difficoltà economiche.
Conferma, ulteriore, della sussistenza di un interesse pubblicistico del Paese per salvaguardare e  tutelare le aziende balneari.
Capacchione ha, quindi, sottolineato la necessità di mettere in sicurezza questo importante segmento del nostro ‘Made in Italy’ non solo sotto l’aspetto normativo, eliminando tutti i fattori di precarietà giuridica di una legislazione obsoleta, ma anche dal punto di vista economico assicurando una indispensabile riduzione dei costi.
A tal proposito il presidente del Sindacato ha ricordato il notevole peso fiscale, al quale sono sottoposte le aziende balneari, che costituisce uno svantaggio competitivo rispetto ad altre  destinazioni nel mercato internazionale delle vacanze.
È il caso dell'IVA, la cui aliquota per i balneari, a differenza delle altre imprese turistiche italiane, è del 22% (più del triplo rispetto ad altri Paesi nostri diretti competitor, come la Grecia dove è del 6,5%); per continuare con l’IMU applicata ancorchè i concessionari siano solo concessionari e non proprietari del suolo; per non parlare della TARI richiesta anche per aree non produttrici di rifiuti.
Ecco perché è necessario, nel generale riordino del settore, non perdere di vista la necessità di una riduzione del peso fiscale al quale è sottoposto la categoria dei balneari.