I BALNEARI ITALIANI RIPONGONO GRANDE FIDUCIA NEL NUOVO GOVERNO PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI CHE RIGUARDANO LA BALNEAZIONE ATTREZZATA

Feb
13
2021
draghi

“Apprezzamento per la scelta del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi di istituire il Ministero del Turismo e di affidarne la responsabilità all’on. Massimo Garavaglia” - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.

Grande è la fiducia che i balneari italiani - 30.000 imprese, quasi tutte a conduzione familiare - ripongono nel Governo per la soluzione dei problemi che li riguardano ad iniziare dal rischio della perdita delle aziende e del lavoro a causa anche di una errata applicazione della Direttiva Bolkestein.

Si tratta di un pezzo importante non solo dell’economia e della storia del nostro Paese ma financo dell’identità dell’Italia e degli italiani.

È bene ricordare, in proposito, che dai dati forniti dall’ENIT le nostre spiagge fino al periodo precovid costituivano il luogo più scelto per le vacanze (47,5%) e il trimestre estivo era quello con la più alta concentrazione di vacanze: partivano, infatti, circa 23 milioni di persone, più di un terzo della nostra popolazione (37,8%).

Anche lo scorso anno, in pieno periodo pandemico, la vacanza ricercata dagli italiani ha visto prevalere il mare (60%) che alla fine ha, addirittura, doppiato la vacanza in montagna (30%).

Si tratta, pertanto, di un settore di successo grazie alla professionalità degli attuali operatori e, soprattutto, alla sua caratteristica di aziende con una gestione diretta e familiare ben più efficiente e gradita dagli utenti rispetto a una eventualmente diversa omologata e impersonale.

Il settore si aspetta fiducioso un deciso e preciso impegno del nuovo Governo a tutela delle imprese turistico ricreative esistenti e a difesa della balneazione attrezzata italiana, quale irrinunciabile fattore di qualità e di vantaggio competitivo nel mercato turistico internazionale del prodotto “mare”, superando gli ostacoli normativi e burocratici che impediscono gli investimenti per il suo ulteriore sviluppo.